Il Cashmere, chiamato anche “Vello d’oro” o “Manto dei re”, ha sempre generato millenarie leggende. Fonte di ineguagliabile fascino per chi ama indossare con stile il calore e la morbidezza di una fibra naturale molto pregiata dalle origini molto antiche. Si narra infatti che sin dai tempi di Giulio Cesare, i nobili romani indossassero scialli morbidissimi con disegni ornamentali molto particolari, provenienti dall’India e fatti proprio in cashmere. Queste stole erano molto preziose e quindi il simbolo di uno stato sociale piuttosto elevato.
Fu Marco Polo, di ritorno dai sui viaggi in Oriente (alla fine del 1200), a descrivere le proprietà stupefacenti di quei velli pregiati utilizzati dai turcomanni e dai tartari e ricavati dalle capre asiatiche.
La conoscenza di questi meravigliosi materiali si diffuse maggiormente in Europa e in particolare in Francia, in seguito alla campagna d’Egitto del 1792 di Napoleone Bonaparte, durante la quale l’esercito francese si trovò a combattere contro l’esercito dei turchi, i cui ufficiali avevano in dotazione uno sfarzoso scialle di cashmere finemente disegnato.
Nel 1852 venne creato il primo tessuto in cashmere europeo. La storia ci racconta che alla corte della regina Vittoria d’Inghilterra, grazie alla Compagnia delle Indie, si importavano i preziosi scialli fatti di “Pashmina”. Ma fu l’imperatrice Eugenia Bonaparte (moglie di Napoleone III) che, incredibilmente innamorata della morbidezza unica di questa fibra, la fece diventare popolare in tutta Europa. Si narra che un generale di Napoleone, di stanza in Egitto, portò per primo alla corte di Parigi una morbidissima pashmina.
“Pash”, che in lingua persiana significa lana, è diventato “Pashmina” dopo le contaminazioni dalla lingua hindi. Questo nome è utilizzato per indicare sia gli splendidi scialli che la morbidissima fibra del Cashmere con cui sono realizzati.